SULLA LIBERTA'
Perché non ci permettiamo l'un l'altro di essere? Perché non accettiamo semplicemente noi stessi e gli altri, così come siamo? Perché perseveriamo nell'inseguire la nostra stessa coda, cercando di essere diversi? Ovvero, più aperti, più consapevoli, più...
Spesso ci ripeti che ogni cosa è giusta e perfetta così com'è... Non è forse tempo di iniziare un nuovo gioco? Mi sto stancando del vecchio... la vita, l'amore, la paura, l'insicurezza sono cose squisite, così come sono. Cosa ci potrebbe essere di più?
Innanzitutto si deve comprendere una cosa: quel "di più" è già accaduto, e non ci può essere null'altro di più; ma è molto difficile da accettare, perché tu puoi sempre immaginare un di più. Il problema è frutto della tua immaginazione, e rimarrà fino a quando non lascerai perdere l'immaginazione in quanto tale.
Possiedi dieci milioni - ne puoi immaginare di più; possiedi dieci miliardi - ne puoi immaginare di più. Non c'è fine all'immaginazione. Il "di più" è frutto della facoltà di immaginare.
Gli alberi non desiderano null'altro, gli animali non bramano nessuna crescita, non stanno andando da nessuna parte... e il motivo è semplice: non hanno alcuna immaginazione.
Anche i Buddha non vanno da nessuna parte, anche loro non partecipano a questo folle gioco, perché hanno lasciato cadere l'immaginazione.
Se non lasci cadere l'immaginazione, non potrai lasciar perdere il "di più. "Di più" significa semplicemente che sei in grado di immaginare. Ti sei innamorato, ma puoi immaginare che sarebbe potuto accadere di più.
Ecco perché l'uomo resta continuamente insoddisfatto, la causa è la sua immaginazione.
Esiste una via d'uscita: o diventi idiota, regredendo... gli idioti non hanno problemi. Li puoi vedere sempre felici perché non sanno immaginare, sono privi di immaginazione. Molti, in nome della religione, hanno cercato di diventare idioti, cercando di praticare cose che rendono idioti.
(...)
Puoi far uso di droghe e, piano piano, perderai le tue facoltà sottili e la tua ricettività; diventerai stagnante, insensibile, distante e indifferente. Inizierai a ritirarti in te stesso, chiudendoti, e ogni immaginazione sarà perduta.
Alle persone sembra più facile perdere l'immaginazione in questo modo, perché è un percorso in discesa. Ma questo non è il modo per riempirsi di beatitudine, perché la beatitudine è possibile solo quando si è veramente intelligenti.
Gli alberi non chiedono di più, ma non sono neppure beati, perché non sono consapevoli. Come può accadere la beatitudine se non si è consapevoli? A noi sembrano beati perché possiamo vedere e osservare.
I fiori ci appaiono belli, i bambini ci appaiono belli - così silenziosi e così innocenti - perché noi possiamo osservarli e possiamo essere consapevoli; ma di per sé, essi sono semplicemente al di sotto della soglia della consapevolezza. Lì non accade nulla, perché quell'accadimento inizia solo con la consapevolezza.
Quindi, puoi lasciarti precipitare in un'esistenza ottusa, monotona, stagnante, piatta e a quel punto il gioco scompare. Oppure, puoi innalzarti, muoverti verso l'alto e pervenire a un punto dal quale il gioco sembra privo di ogni significato, si è come in cima a una collina e da lì si possono osservare le valli, e l'intero gioco sembra senza senso.
Ciò non significa smettere di giocarlo, lo continuerai perché sarà privo di significato, ma bello. Continuerai a giocare senza avere più alcuna idea di un qualsiasi scopo. Vi partecipi, ma non sei più un partecipante.
Questo è il significato del detto zen: "Sii nel mondo, ma non farne parte". Sii nel mondo, ma non permettere al mondo di entrare in te. Muoviti nel fiume, ma non lasciarti toccare dall'acqua, non permettere all'acqua di toccarti.
Nel gioco non c'è nulla di sbagliato, se si comprende che è solo un gioco; in questo caso lo si può giocare. Il problema sorge quando si prende il gioco troppo seriamente. Osserva le persone: perfino giocando a carte diventano serissime. Persino giocando a scacchi si diventa serissimi e si è tesi.
Sanno che è un gioco, ma se ne dimenticano continuamente. Il gioco diventa serio.
E' bello parteciparvi. Ma divenire seri crea ansietà;diventare molto seri nel gioco può generare follia.
(...)
Non c'è nulla di sbagliato nel giocare, ma non prendetelo seriamente.
Ma esaminiamo dunque la domanda passo per passo.
Primo: "Perché non ci permettiamo l'un l'altro di essere?". Perché non siamo noi stessi quindi, come possiamo permettere agli altri di essere se stessi? Potete permettere agli altri solo ciò che avete permesso a voi stessi. Non potete permettere nulla più di questo, ricordatelo. Se non siete liberi, non permettete alcuna libertà a nessun altro. Se siete repressi, non permetterete agli altri di esprimersi.
Qualsiasi cosa siate, cercate in continuazione di imporla agli altri con la forza. Vorreste che tutti non fossero altro che una vostra immagine; questo genera in voi una sensazione profondamente egoica: tutti vi stanno imitando, tutti sono la vostra fotocopia. E questo vi farà sentire a vostro agio. - tutti come voi. Se qualcuno è libero e voi permettete la libertà, ma voi stessi non siete liberi, proverete una profonda depressione paragonandovi. Ed è così che la repressione è stata perpetuata nei secoli.
I genitori, repressi dai loro genitori, hanno represso i loro figli e questi reprimeranno i loro figli. E' una catena che è molto difficile rompere. Solo raramente qualcuno raccoglie il coraggio necessario per diventare così individualista da saltarne fuori.
Saltare fuori da questa catena è saltare fuori dal mondo. In questo modo non sarete più condizionati da nessuno e non condizionerete più nessun altro. Allora vivrete nella libertà e comunicherete libertà.
In ogni caso, voi potete donare solo ciò che avete. L'essere non lo avete; come potete permetterlo ad altri? State costantemente cercando vie e mezzi per distruggere la libertà dell'altro, per dominare, per possedere, per comandare, per obbligare all'obbedienza. Non siete affatto acquietati, ancora non siete arrivati a casa. Non siete appagati e non potete permettere a nessuno di esserlo. Siete come un albero spoglio - non potete permettere ad altri alberi di avere frutti, perché questo vi ferisce nel profondo.
(FINE 1° PARTE) - CONTINUA...